venerdì 31 dicembre 2010

Per il 2011...Vorrei...




Vorrei che tutti i bambini fossero amati, coccolati, accarezzati, cullati dai loro genitori...

Vorrei che tutti i bambini fossero riconosciuti, fin dalla nascita, come persone con il loro temperamento, carattere, desideri, bisogni...

Vorrei che tutti i bambini fossero rispettati già a partire dal momento in cui vengono concepiti...

Vorrei che i genitori si fermassero ad ascolare, a guardare i loro bambini per capire quali sono i loro bisogni e le loro necessità...

Vorrei che i bambini non venissero più etichettati come "Buoni" o "Cattivi" perchè ogni comportamento che un bambino mette in atto è sempre frutto di tante varibili diverse molte delle quali non direttamente modificabili da lui...

Vorrei che tutte le mamme potessero provare, almeno per una volta, a massaggiare i loro bambini, ad aspettare il momento giusto, a usare le mani per comunicare il loro amore.

Vorrei che tutte le mamme imparassero a "comunicare con le mani e con gli occhi con il loro bambino"*

Vorrei che  le mamme fossero sostenute in tutte le loro scelte, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino, quando la mamma è fragile quanto lui.

Vorrei che tutte le mamme fossero coscienti del fatto che ogni mamma è perfetta per il suo bambino proprio perchè è la "sua" mamma e lui vuole proprio lei e nessun altro.

Vorrei che i papà fossero ascoltati, consolati, supportati così come si fa con le mamme perchè si tenda a dimenticarsi di loro, a pensare che il cambiamento su di loro non abbia effetto ma non è proprio così...

Vorrei che i papà provassero a massaggiare i loro bambini, a usare le mani, gli occhi e la voce per comunicare il loro amore...

Vorrei che tutti i genitori fossero nè buoni nè cattivi ma"sufficientemente buoni" dando il massimo nel crescere i loro bambini ma accetando e imparando dai loro errori, perchè i bambini capiscono l'errore sono molto più saggi degli adulti....

E voi cosa vorreste?

Buon 2011...



*grazie alla mamma che mi ha lasciato ad uno degli ultimi corsi questa frase bellissima, per me ricca di significato.

giovedì 30 dicembre 2010

Regali originali...

E' nato un bambino/a?
Regalate un corso di massaggio infantile!!!! Farete felice la nuova famiglia!!!!


Sta per nascere il tuo bambino?
Inserisci nella lista nascita il corso di massaggio infantile!!! Un'esperienza di profondo contatto affettivo!!!


Hai già un bambino vorresti avere maggiori informazioni sul corso di massaggio infantile?
Non sai se il corso fa per te?Il primo incontro è gratuito...puoi partecipare al primo incontro e decidere se continuare o no il corso...


A Gennaio inizia un nuovo corso di masaggio infantile a Massa e uno a Sarzana!!! Contattatemi per avere maggiori informazioni!!!

sabato 25 dicembre 2010

martedì 7 dicembre 2010

Mi piace...

L'attesa dell'inizio...

La voglia di conoscere mamme e bambini...

La preparazione del luogo in cui il corso si svolgerà...

La musica dolce dolce...

La voglia di conoscere e conoscersi...

I cuscini colorati...

L'olio che scivola nelle mani delle mamme davanti agli occhi dei bambini....

Il sorriso e i gorgheggi dei bambini...

Lo sguardo rapito delle mamme...

La partecipazione eroica di qualche papà...

La routine..

Le domande delle mamme...

Lo scambio e il confronto...

Il pianto...

La magia dell'allattamento...

L'arrivederci al prossimo incontro...

mercoledì 24 novembre 2010

Perchè no?

Per me il massaggio infantile è uno strumento che permette realmente di relazionarsi in maniera migliore al proprio bambino e di comprenderlo e rispettarlo.
Quello che vorrei è che un numero sempre maggiore di mamme potesse almeno provare una volta questa esperienza.
Lo penso ancora di più ora che ho iniziato un nuovo corso.

Perchè quindi non regalare ai neogenitori un corso di massaggio infantile al posto di tanti regali che poi rimangono non utilizzati?

Penso che a volte basti solo una spinta, un incoraggiamento, un motivo per spingere una neomamma a uscire di casa con il suo bambino, soprattutto ora che è inverno.
Quello che ci guadagna sono due ore in compagnia, la conoscenza di altre mamme, la condivisione delle tappe raggiunte dai bambini, il rafforzamento della relazione tra lei e il suo bambino e tanto altro.
Ogni mamma durante il corso da qualcosa e riceve.
Ed è proprio questo scambio che arrichisce sia loro che me in qualità di insegnante.

Quindi pensateci, se non sapete cosa regalare per Natale o per la nascita di un nuovo bambino...al posto delle solite tutine, giochini e tutto un pò che hanno una durata limitata, regalate un corso di massaggio infantile..sia la mamma che il bambino vi ringrazieranno..







giovedì 4 novembre 2010

In partenza...

Sta per iniziare un nuovo corso di massaggio infantile a Sarzana!!! 


Per avere maggiori informazioni e chiarimenti contattatemi!!!
 

mercoledì 3 novembre 2010

Se lo ami legalo

Questa sera mi trovo a scrivere un post che non è inerente direttamente al massaggio ma sicuramente alla genitorialità e in primo luogo alla responsabilità che il diventare genitore richiede.

Oggi pomeriggio ero in macchina e, come la maggior parte delle volte purtroppo, nella macchina davanti a me c'erano due bambine che avevano più o meno 6-7 anni che "girovagavano" libere e scambiandosi il posto in auto.

La mia domanda è semplice: perchè gli adulti hanno la cintura e i bimbi vengono lasciati a spasso per la macchina o tenuti in braccio a chi seduto nel seggiolino del passeggero? E' così complicato ragionare per un attimo sulle conseguenze che un urto o lo scoppio di un airbag può avere su questi bambini?

Ho sentito diverse mamme affermare che il bambino messo sul seggiolino piange e loro non ce la fanno a fare tutto il viaggio con il bambino urlante.
Io non so mai che rispondere l'unica cosa che mi esce spontanea della bocca è
"La vita del tuo bambino non conta di più della tua capacità di sopportare 20 minuti di pianto?"

Per questo motivo ho voluto condividere il banner dell'iniziativa "Se lo ami legalo".
I promotori di questa inizativa sono Farmacia Serra, Genitori crescono e Veremamme.

martedì 2 novembre 2010

Una madre sufficientemente buona

Winnicott fu uno psicoanalista,pediatra e psichiatra infantile inglese. Ritengo che molti concetti da lui espressi siano importanti nella comprensione della relazione tra la mamma e il bambino.

Il bambino descritto da Winnicott è un bambino spontaneo, che produce gesti ed esprime bisogni che richiedono, in primo luogo, conferma da parte di chi si prende cura di lui sia la mamma o un suo surrogato.

La madre deve essere capace di rendersi invisibile a vantaggio della libertà del bambino di essere quello che è, diponibile ma non esageratamente buona, una madre che sa illudere e progressivamnete disilludere, che è in grado di sviluppare la preoccupazione materna primaria.
 
Quindi, per Winnicott, la madre deve essere nè buona nè cattiva ma sufficientemente buona cioè capace di favorire la tendenza innata allo sviluppo del bambino essendo presente, ma allo stesso tempo, evitando di interferire.

La madre sufficientemente  buona è quella che è in grado di sviluppare la preoccupazione materna primaria cioè la condizione mentale che inizia nella gravidanza e si manifesta più intensamente nelle prime settimane dopo il parto.
Consiste in uno stato di benevola chiusura in se stesse, un rendersi vulnerabile quasi quanto il bambino.
In maniera spontanea la madre diviene ricettiva ai bisogni del neonato e diviene vulnerabile come il suo piccolo.

E' fondamentale per la relazione madre-bambino in quanto permette un'identificazione reciproca. La madre accetta di avvicinarsi a una condizione di Inorganizzazione vista come perdita transitoria dell'immagine di sé come soggetto adulto.
Proprio in ciò si evince che non solo la dipendenza è del bambino nei confronti della mamma ma anche della madre verso il neonato.
Questa condizione mentale, però, non è presente in eugual misura in tutte le mamme: alcune sono in grado di rinunciare per un pò di tempo al proprio apparato mentale di adulto organizzato, altre meno, altre non ne sono affatto capaci.

Importante è che questa condizione psicologica sia temporanea e che la madre sappia recuperare, in modo graduale, la sua identità di persona intera e separata dal bambino.

Penso che il concetto di madre sufficientemente buona debba far riflettere. Il fatto di poter essere una madre che non è cattiva ma neanche perfettamente e completamente buona ma abbastanza buona, più buona che cattiva  permette a ogni donna e mamma di crearsi la sua genitorialità sulla base delle sua esperienza che, non solo, sarà fatta di momenti positivi, ma anche di titubanze, cadute, sensi di colpa, risalite.

Non c'è un solo modo per essere mamma oppure un modo giusto, ci sono infiniti modi.

Per finire una frase che per me rispecchia un pò quello che è scritto in questo post:

"Tutto ciò da sapere come genitori è già dentro di noi"

lunedì 25 ottobre 2010

Portare i bambini...Prima parte...

La prima volta che ho visto un bambino nella fascia portato dalla sua mamma è stato amore a prima vista.
La prima domanda che mi sono posta è stata perchè le mamme non utilizzassero questo ausilio per portare con loro i neonati; che, in particolar modo, hanno più bisogno di contatto.
Ciò di cui mi sono resa conto è che il retroterra culturale gioca un ruolo fondamentale nelle scelte delle mamme.
Il timore più grande che fa capolino durante il corso di massaggio è che il bambino possa diventare viziato.
Tutto questo perchè la mamma, la suocera, l'amica e un pò tutti quelli che si ritrovano a dispensare consigli, dopo la nascita del bambino, affermano con estrema convinzione che tenere in braccio il bambino, rispondere non appena inizia a piangere porti il bambino, già appena nato, a divenire viziato.
Penso che il neonato abbia dei bisogni e a questi bisogni la mamma deve rispondere.
Non scordiamoci che il bambino passa 9 mesi nell'utero materno dove si sente sostenuto, contenuto e cullato dai movimenti della mamma.
Il suo è uno sfioramento continuo con le pareti dell'utero con cui è a diretto contatto.
Appena nato il bambino, che già ha affrontato il suo primo trauma rappresentato dalla nascita, si trova ad essere posto nella culla dove non ha percezione dei suoi confini, non avendo nulla che lo contiene attorno, e magari posto in una cameretta da solo onde evitare che i rumori ne disturbino il sonno.
Il bambino ricerca, però, le prime esperienze che ha già vissuto nell'epoca prenatale.
Essere posto a contatto diretto con la pelle della mamma, sentire il suo odore, il battito del suo cuore sono tutti elementi che rassicurano il bambino perchè già sperimentati, vissuti, conosciuti.
Molte mamme affermano che il bambino, una volta messo nella fascia, si addormenta, questo dimostra come, questo strumento, riesce a favorire uno stato di rilassamento e tranquillità nel bambino.
Per quanto riguarda "l'essere viziati" ricerche hanno dimostrato che i bambini cha hanno avuto una pronta risposta ai loro bisogni (l'alimentazione, il contatto prolungato, il pianto) sono bambini che diverranno, in maniera precoce,  più indipendenti dalla mamma. 

mercoledì 13 ottobre 2010

La parola alle mamme...

Ecco alcuni pensieri lasciati dalle mamme dopo la partecipazione al corso:

L. ringrazia Tania per aver insegnato alla sua mamma a massaggiarla, a capire l'importanza del contatto fisico. Un bacio e grazie di tutto.
E' stata una bellissima esperienza che mi ha permesso di imparare a massaggiare la mia bimba e conoscere alre mamme, condividendo emozioni e momenti...La dolcezza di Tania ha contribuito a rendere indimenticabile questa esperienza.
Il corso è stato interessantissimo e bellissimo. Tania sei dolcissima. 
Se già prima del corso adoravo "toccare" mio figlio, adesso ho imparato a non poterne fare a meno! Grazie alla "maestra"!
I nostri bambini si sono conosciuti in pancia e anche le loro mamme hanno affrontato tutto il percorso insieme, ed insieme hanno deciso di partecipare a questo corso. Noi mamme facciamo solo da portavoce a questi bambini per ringraziarti delle cose che ci hai insegnato, ti ringraziano anche le mamme per il rilassamento fisico e mentale che ci hai regalato. Un abbraccio grande.

lunedì 11 ottobre 2010

International Association of Infant Massage - London 2010


Il ripasso della sequenza

Richard Bowlby
Partecipare alla conferenza internazionale "Touching the lives of babies and families" è stato fantastico.
Ho incontrato insegnanti provenienti da tutto il mondo e sapere di essere tutti legati da un unico interesse è stato molto emozionante!!!
La conferenza è stata organizzata dall'UK Chapter in modo impeccabile partendo dal luogo in cui è stata svolta per arrivare ai relatori.
Le esperienze vissute e le conoscenze acquisite in questi giorni mi hannno fatto capire sempre di più quanto il contatto sia una parte fondamentale delle relazioni umani dalla nascita alla vita adulta.
Un pensiero a Benedetta Costa che mi ha trasmesso, nelle poche parole che siamo riuscite a scambiarci, un affetto, una dolcezza che mai avrei potuto pensare.

lunedì 4 ottobre 2010

Sul corso...

Vorreste avere maggiori informazioni prima di iniziare il corso?


Volete avere informazioni aggiuntive che non avete trovato sul blog?

Contattatemi, l'incontro di presentazione del corso è gratuito.

Sono aperte le iscrizioni per il corso di Ottobre...

venerdì 1 ottobre 2010

La relazione di attaccamento

John Bowlby, psichiatra inglese, è stato colui che ha richiamato l'attenzione sul ruolo della madre nell'organizzazione emozionale del bambino  e sulla funzione che la relazione di attaccamento ha sullo sviluppo sociale e sull'autonomia del piccolo.
Il legame madre-bambino è il risultato di uno schema di comportamento innato, il cui significato va ricercato nella protezione dai predatori e dai pericoli da parte di chi si prendeva cura di lui e cioè la madre.

Sono pre-programmati
  • Comportamenti come piangere, sorridere, aggrapparsi detti comportamenti di attaccamento poiché favoriscono la vicinanza del bambino alla madre.
  • La sensibilità ai segnali del figlio da parte della madre, la sua capacità di decodificarne il tipo di pianto, la sua propensione ad accorrere quando il bambino ha bisogno di lei.
  •  La tendenza della madre a farsi incantare dal sorriso dei figli, a rimanere accanto a lui, a parlargli.
Tutto ciò implica, per esempio, che prendere in braccio il proprio bambino che piange non è un rinforzo che rende il bambino viziato ma una risposta adeguata ad un segnale di disagio. I piccoli con madri pronte a rispondere al loro pianto già nei primi tre mesi di vita con il passare del tempo piangono di meno.

Lo sviluppo del legame di attaccamento attraversa quattro fasi:
  1. Dalla nascita fino a circa il secondo mese di vita. Il piccolo manifesta i comportamenti di attaccamento come il pianto, il sorriso, l'aggrapparsi, ma si tratta di segnali che non presuppongono una discriminazione tra persone né prodotti in modo intenzioanle anche se la mamma da significato ad essi
  2. Dal secondo mese fino verso i sei, otto mesi. Il bambino produce e orineta seganli per lo più verso la madre che è colei da cui riceve conforto.
  3. Dai sei , otto mesi fino ai due anni. Il bambino mantiene una relazione preferenziale con la madre con la locomozione o con altri segnali: la segue carponi, piange se si allontana, esplora l'ambiente utlizzandola come base sicura.
  4. Dai diciotto mesi in poi. Tra il piccolo e la madre si crea una relazione reciproca che ha come scopo comune darsi conforto e mantenere la vicinanza. Ora non è più solo la madre a mantenersi disponibile ad ogni necessità del piccolo ma anche il bambino inizia a adattarsi alle necessità della madre. Tutto ciò è legato ad un accrescimento delle capacità linguistiche e di memoria e alla possibilità di rappresentarsi mentalmente gli eventi.
Il bambino diviene così capace di crearsi modelli interni dell'attaccamento, delle rappresentazioni mentali di se stesso e degli altri che riflettono la storia della sua relazione con la figura materna. Tutto ciò avrà un ruolo fondamnetale in diversi ambiti di sviluppo del bambino.

giovedì 16 settembre 2010

Il bonding prenatale....

Questo video mostra che il bonding inizia a crearsi e consolidarsi già in epoca prenatale...

Have fun!!!


http://www.youtube.com/watch?v=clqqQB8pi9s&feature=related

mercoledì 15 settembre 2010

L'importanza di creare legami - Il piccolo principe

In quel momento apparve la volpe.

"Buon giorno", disse la volpe.

"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi:

ma non vide nessuno.

"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."

"Chi sei?" domandò il piccolo principe, "sei molto carino..."

"Sono una volpe", disse la volpe.

"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono così triste..."

"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica". 

"Ah! scusa", fece il piccolo principe.

Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:"Che cosa vuol dire addomesticare?"

"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"

"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire addomesticare?"

"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. È molto noioso!

Allevano anche delle galline. È il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"

"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesticare?"

"È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami..." 

"Creare dei legami?" 

"Certo", disse la volpe."Tu, fino ad ora, per me,

non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non

ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me.

Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi.

Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. 

Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per 

te unica al mondo".

"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."

martedì 7 settembre 2010

Il Pianto




Il pianto ha un ruolo molto importante in quanto rappresenta il mezzo di comunicazione più potente che il neonato può utilizzare.
Nessun'altro segnale utilizzato dal bambino richiama l'attenzione del genitore così come il pianto.
Alla nascita questa reazione è molto importante perché:
  • permette l'espansione dei polmoni e il loro funzionamento
  • contribuisce a liberare le vie respiratorie dal liquido amniotico
  • rappresenta una parte della reazione del bambino allo stress del parto.
Il pianto è un eccellente mezzo di comunicazione con il genitore poiché nell'uomo vi è un comportamento istintivo che porta a prestare attenzione e prendersi cura del bambino che piange per proteggere i piccoli della nostra specie.
Il pianto del neonato richiama immediatamente la nostra attenzione e ci spinge a rispondere alle sue richieste.

Diversi studi hanno dimostrato che una mamma è in grado di riconoscere il pianto del proprio bambino in mezzo a quello di altri già nei primi tre giorni dopo il parto; ciò sottolinea l'importanza di questo elemento nella creazione della relazione di attaccamento.

Perché il bambino piange?
Il bambino può piangere sia per cause fisiche (ha fame, ha sonno, deve essere cambiato..) sia per cause emotive (è iperstimolato, è annoiato...).

Davanti ad un bambino che piange che cosa bisogna fare? Cercare di farlo smettere il prima possibile?
Partendo dal presupposto che il pianto è la modalità attraverso cui i bambini comunicano con noi, non ha senso cercare di far smettere il bambino di piangere offrendo sempre il seno oppure il ciuccio ogni volta che piange.
Il bambino ha dei bisogni e attraverso il pianto ce li comunica.
Se ascoltiamo il bambino e rispondiamo al bisogno che esprime in quel determinato momento il bambino smetterà di piangere.
Chi si prende cura del neonato riuscirà, gradualmente, a comprendere che cosa il bambino vuol comunicare basandosi sui diversi tipi di pianto del bambino (fame, stanchezza, noia, malessere, dolore..), sui segnali comportamentali e su altri indizi come l'ora dell'ultima poppata, dell'ultimo sonnellino o cambio di pannolino, la temperatura, l'attività, il movimento.

Ulteriori approfondimenti

Brazelton e Sparrow Il tuo bambino e il pianto: una guida autorevole per decifrare il pianto di vostro figlio.

Alessandro Volta - Il pianto

martedì 31 agosto 2010

Olio per il massaggio

Quale olio utilizzare per la pelle sensibile e delicata del neonato?
Se osserviamo la varietà di creme e oli, specifici per i neonati, che sono pubblicizzati o si trovano in farmacia
o erboresteria rimaniamo sconcertati.

Quale scegliere? E' vero che a prezzo più alto corrisponde prodotto migliore?

Molti prodotti che sono spacciati come "formulati appositamente per la pelle delicata e sensibile dei bambini" altro non sono che prodotti i cui ingredienti sono derivati dal processo di raffinazione del petrolio.
E' necessario osservare con attenzione la lista degli ingredienti dei prodotti che stiamo per acquistare.
Un esempio è una nota marca che produce oli e cremine per neonati la cui pubblicità ci bombarda giornalmente.
Se osserviamo la lista degli ingredienti abbiamo: paraffinum liquidum, isopropyl palmitate, parfum.
La paraffina liquida è un derivato del petrolio e viene utilizzata, non raffinata, come lubrificante. E' pur vero che è raffinata o come sotengono i produttori "pura" ma sempre di petrolio stiamo parlando.
Essendo indicato come primo ingrediente è quello presente in quantità maggiore.

Perchè non usare oli minerali?
  • creano un film sulla pelle impedendo la traspirazione 
  • possono essere nocivi per il bambino se ingeriti
L'AIMI suggerisce l'utilizzo di un olio vegetale spremuto a freddo senza l'aggiunta di profumazioni. Potete scegliere  olio di cocco, di mandorla etc.. controllando che tra gli ingredienti vi sia solo l'olio di cocco o mandorle con l'aggiunta, a volte di vitamina E.
Ogni olio, anche se vegetale, con l'aggiunta di profumazione non andrebbero scelti poichè, durante il massaggio, per rafforzare il legame di attaccamento, il bambino deve riconoscere l'odore della propria mamma e del proprio papà.
Una parola anche sugli oli essenziali. E' bene non utilizzarli con bambini molto piccoli per il loro effetto potenzialmente dannoso a scapito del sistema nervoso ancora immaturo dei bambini.

lunedì 30 agosto 2010

Shantala

Leboyer scrive a proposito di Shantala:

"Cosa succede nei primi giorni, nelle prime settimane?
Nel ventre della madre, la vita era di una ricchezza infinita.
A prescindere dai suoni e dai rumori, 
Tutto era, per il bambino, costantemente in movimento...
E poi, passata la tempesta della nascita, 
Ecco il bambino, solo, nella culla.
Nulla si muove più. Il deserto.
E il silenzio.
Il bambino ha bisogno di latte, sì. 
Ma ancora più di essere amato, e di ricevere carezze.
Essere portati, cullati, carezzati, essere tenuti, massaggiati
sono tutti nutrimenti per i bambini piccoli,
indispensabili, come le vitamine, i sali minerali, le proteine, se non di più"

domenica 29 agosto 2010

Nuovo corso


"Il massaggio dei neonati è un'arte
antica e profonda.
Semplice ma difficile
difficile perchè semplice come tutto
ciò che è profondo.

Frédérick Leboyer



Sta per iniziare un nuovo corso di massaggio infantile su Massa.
Chi è interessato può contattarmi al 3466260656.

venerdì 27 agosto 2010

Che cos'è il bonding?

Il bonding è lo stretto legame che si crea tra il bambino e chi si prende cura di lui. 
Questo legame ha inizio già a partire dalla gravidanza nel momento in cui la mamma e il papà sentono i movimenti, parlano con il bambino e si immaginano come egli sarà quando nascerà.
E' ciò che spinge la mamma a prendersi cura del suo bambino e il bambino a riconoscere la sua mamma.
Per questo motivo è molto importante che vi sia un contatto precoce con il neonato dopo il parto.
Il bonding è un processo presente non solo nell’uomo ma anche negli animali. Lorentz parla di imprinting per riferirsi al periodo sensibile, della durata di pochi minuti o ore dopo la nascita, in cui la madre riconosce il suo cucciolo e viceversa. Il riconoscimento porta la madre a prendersi cura di lui aiutandolo ad adattarsi alla vita extra-uterina, quando ciò non accade molto spesso i cuccioli vengono abbandonati e sopraggiunge la morte. Anche negli essere umani possiamo riscontrare un periodo in cui avviene la creazione di un legame tra il bambino e chi si prende cura di lui. La differenza tra gli esseri umani e gli animali è legato al fatto che, nei primi, questo periodo non è biologicamente determinato ma può stabilirsi ore, giorni, mesi o anni dopo la nascita. Per Kennel e Klaus “il bonding è un rapporto unico, specifico, duraturo tra due persone”.  Ci sono particolari situazioni in cui il bonding tarda
ad attivarsi ma ciò non implica che non avverrà più.

Il massaggio infantile racchiude molti elementi del bonding e per ciò ha un ruolo importante nel rafforzare o facilitare la formazione di questo legame quando questo tende a definirsi.

martedì 24 agosto 2010

Contatto precoce

Il contatto precoce tra madre e neonato dopo il parto riveste un ruolo fondamentale nella strutturazione della relazione madre-bambino.

Infatti, dopo la nascita, il neonato sperimenta un periodo prolungato di veglia quieta che permette alla mamma e al bambino di riconoscersi.

Un recente studio, che ha confrontato, un anno dopo la nascita, coppie madri-bambini che hanno avuto un contatto precoce con altre in cui vi è stata separazione, dimostra l'importanza del contatto pelle-pelle nelle prime due ore dopo il parto affermando che vi è un periodo dopo la nascita dove il contatto stretto e prolungato tra madre e bambino può avere effetti positivi a lungo termine nella relazione diadica.
L'effetto negativo legato alla mancanza di questo "periodo sensibile" non è compensato dalla pratica del rooming -in.

La conclusione è che il contatto pelle-pelle, da 25 a 120 minuti dopo la nascita, può influenzare positivamente la relazione madre-bambino un anno dopo, risultato ottenuto confrontando questa pratica con la separazione precoce del neonato.

(Early Contact versus Separation: Effects on Mother–Infant Interaction One Year Later- Birth 2009)


 

Dove...Quando...

I corsi si svolgono a Massa, Cararra, Montignoso e Pisa.

A richiesta anche su Pietrasanta, Forte dei Marmi, Sarzana.

Il calendario, gli orari e il luogo saranno concordati direttamente via mail o telefono.

Per avere maggiori informazioni o per chiarimenti contattatemi

  • Mail: massaggioinfantilemassa@gmail.com
  • telefono: 346/6260656

Il corso...

Il corso è composto da 5 incontri, a cadenza settimanale,
della durata di 1,5-2 ore ognuno. 

Prevede la partecipazione massima di 5 coppie genitori-bambini
con età compresa tra 0 e 12 mesi oppure a richiesta individualmente.

La partecipazione dei papà è consigliata  e supportata attraverso una pianificazione delle date e degli orari stabilita ad hoc con i partecipanti.

L'insegnante non stimola direttamente il bambino ma insegna ai genitori come farlo con l'ausilio di una bambola.

Il corso, oltre all'apprendimento pratico della sequenza, prevede momenti di discussione e riflessione su molteplici temi legati al massaggio e alla genitorialità. Tra questi:
  • il bonding e la relazione di attaccamento
  • i benefici del massaggio
  • il pianto
  • gli stati comportamentali e i segnali del bambino
  • apprendimento di modalità che possono dar sollievo in caso di coliche, stipsi, meteorismo.

I bisogni del bambino sono ascoltati e rispettati; i genitori sono liberi di rispondere in ogni momento del corso alle necessità e richieste dei neonati.

Tutto il materiale necessario per il corso (cuscini, olio, traversine impermeabili) sono fornite dall'insegnante. Ai genitori è richiesto solo di portare tutto ciò che è necessario per il cambio e il pasto del bambino.
Dato che il corso si svolge a terra è richiesto un abbigliamento comodo.

Al termine di ogni incontro è possibile visionare i diversi supporti per portare i bambini: fascia lunga, fascia corta, mei tai...e condividere le proprie esperienze circa questo tema.

lunedì 23 agosto 2010

Che cos'è il massaggio infantile?

Il massaggio infantile è una pratica presente in molte culture tradizionali.
Non è una tecnica ma un modo di stare con il proprio bambino.
La sequenza, definita da Vimala Mcclure, attinge al massaggio indiano, massaggio svedese, riflessologia plantare
e yoga.

Obiettivo dell'AIMI è "incoraggiare il contatto e i rapporti umani durate il periodo di crescita del bambino, promuovere ricerche e corsi di preparazione e di istruzione in modo che i genitori, operatori della prima infanzia e bambini siano amati, valorizzati e rispettati dalla Comunità Mondiale".

I benefici del massaggio  sono moltepli. Tra questi:

  • Favorisce uno stato di benessere e rilassamento nel bambino.
  • Aiuta il bambino a dare sollievo a tensioni provocate da situazioni nuove, stress, malesseri.
  • Può essere di aiuto nei disturbi del ritmo sonno- veglia .
  • Stimola, fortifica e regolarizza il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario e  gastrointestinale.
  • Favorisce il bonding e il legame di attaccamento rafforzando la relazione genitore-bambino

mercoledì 18 agosto 2010

Infant Massage

Il bambino guarda la mamma

La mamma guarda il bambino

Le mani della mamma massaggiano, toccano,

accarezzano, coccolano, comunicano,

                                                      gettano le basi per il futuro.