martedì 2 novembre 2010

Una madre sufficientemente buona

Winnicott fu uno psicoanalista,pediatra e psichiatra infantile inglese. Ritengo che molti concetti da lui espressi siano importanti nella comprensione della relazione tra la mamma e il bambino.

Il bambino descritto da Winnicott è un bambino spontaneo, che produce gesti ed esprime bisogni che richiedono, in primo luogo, conferma da parte di chi si prende cura di lui sia la mamma o un suo surrogato.

La madre deve essere capace di rendersi invisibile a vantaggio della libertà del bambino di essere quello che è, diponibile ma non esageratamente buona, una madre che sa illudere e progressivamnete disilludere, che è in grado di sviluppare la preoccupazione materna primaria.
 
Quindi, per Winnicott, la madre deve essere nè buona nè cattiva ma sufficientemente buona cioè capace di favorire la tendenza innata allo sviluppo del bambino essendo presente, ma allo stesso tempo, evitando di interferire.

La madre sufficientemente  buona è quella che è in grado di sviluppare la preoccupazione materna primaria cioè la condizione mentale che inizia nella gravidanza e si manifesta più intensamente nelle prime settimane dopo il parto.
Consiste in uno stato di benevola chiusura in se stesse, un rendersi vulnerabile quasi quanto il bambino.
In maniera spontanea la madre diviene ricettiva ai bisogni del neonato e diviene vulnerabile come il suo piccolo.

E' fondamentale per la relazione madre-bambino in quanto permette un'identificazione reciproca. La madre accetta di avvicinarsi a una condizione di Inorganizzazione vista come perdita transitoria dell'immagine di sé come soggetto adulto.
Proprio in ciò si evince che non solo la dipendenza è del bambino nei confronti della mamma ma anche della madre verso il neonato.
Questa condizione mentale, però, non è presente in eugual misura in tutte le mamme: alcune sono in grado di rinunciare per un pò di tempo al proprio apparato mentale di adulto organizzato, altre meno, altre non ne sono affatto capaci.

Importante è che questa condizione psicologica sia temporanea e che la madre sappia recuperare, in modo graduale, la sua identità di persona intera e separata dal bambino.

Penso che il concetto di madre sufficientemente buona debba far riflettere. Il fatto di poter essere una madre che non è cattiva ma neanche perfettamente e completamente buona ma abbastanza buona, più buona che cattiva  permette a ogni donna e mamma di crearsi la sua genitorialità sulla base delle sua esperienza che, non solo, sarà fatta di momenti positivi, ma anche di titubanze, cadute, sensi di colpa, risalite.

Non c'è un solo modo per essere mamma oppure un modo giusto, ci sono infiniti modi.

Per finire una frase che per me rispecchia un pò quello che è scritto in questo post:

"Tutto ciò da sapere come genitori è già dentro di noi"

2 commenti:

  1. bellissimo post, utile anche a chi non mastica di psicologia e pedagogia
    eheh, anche noi oggi abbiamo pubblicato un post che parla delle mamme sufficientemente buone e dell'allattamento prolungato...!!
    http://www.equazioni.org/index.php/2010/11/03/allattamento-prolungato-puo-creare-danni-al-bambino-la-psicologa-risponde/
    se hai voglia facci sapere che ne pensi!
    francesca

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  2. grazie mille...ora corro a leggerlo!!!

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