mercoledì 24 novembre 2010

Perchè no?

Per me il massaggio infantile è uno strumento che permette realmente di relazionarsi in maniera migliore al proprio bambino e di comprenderlo e rispettarlo.
Quello che vorrei è che un numero sempre maggiore di mamme potesse almeno provare una volta questa esperienza.
Lo penso ancora di più ora che ho iniziato un nuovo corso.

Perchè quindi non regalare ai neogenitori un corso di massaggio infantile al posto di tanti regali che poi rimangono non utilizzati?

Penso che a volte basti solo una spinta, un incoraggiamento, un motivo per spingere una neomamma a uscire di casa con il suo bambino, soprattutto ora che è inverno.
Quello che ci guadagna sono due ore in compagnia, la conoscenza di altre mamme, la condivisione delle tappe raggiunte dai bambini, il rafforzamento della relazione tra lei e il suo bambino e tanto altro.
Ogni mamma durante il corso da qualcosa e riceve.
Ed è proprio questo scambio che arrichisce sia loro che me in qualità di insegnante.

Quindi pensateci, se non sapete cosa regalare per Natale o per la nascita di un nuovo bambino...al posto delle solite tutine, giochini e tutto un pò che hanno una durata limitata, regalate un corso di massaggio infantile..sia la mamma che il bambino vi ringrazieranno..







giovedì 4 novembre 2010

In partenza...

Sta per iniziare un nuovo corso di massaggio infantile a Sarzana!!! 


Per avere maggiori informazioni e chiarimenti contattatemi!!!
 

mercoledì 3 novembre 2010

Se lo ami legalo

Questa sera mi trovo a scrivere un post che non è inerente direttamente al massaggio ma sicuramente alla genitorialità e in primo luogo alla responsabilità che il diventare genitore richiede.

Oggi pomeriggio ero in macchina e, come la maggior parte delle volte purtroppo, nella macchina davanti a me c'erano due bambine che avevano più o meno 6-7 anni che "girovagavano" libere e scambiandosi il posto in auto.

La mia domanda è semplice: perchè gli adulti hanno la cintura e i bimbi vengono lasciati a spasso per la macchina o tenuti in braccio a chi seduto nel seggiolino del passeggero? E' così complicato ragionare per un attimo sulle conseguenze che un urto o lo scoppio di un airbag può avere su questi bambini?

Ho sentito diverse mamme affermare che il bambino messo sul seggiolino piange e loro non ce la fanno a fare tutto il viaggio con il bambino urlante.
Io non so mai che rispondere l'unica cosa che mi esce spontanea della bocca è
"La vita del tuo bambino non conta di più della tua capacità di sopportare 20 minuti di pianto?"

Per questo motivo ho voluto condividere il banner dell'iniziativa "Se lo ami legalo".
I promotori di questa inizativa sono Farmacia Serra, Genitori crescono e Veremamme.

martedì 2 novembre 2010

Una madre sufficientemente buona

Winnicott fu uno psicoanalista,pediatra e psichiatra infantile inglese. Ritengo che molti concetti da lui espressi siano importanti nella comprensione della relazione tra la mamma e il bambino.

Il bambino descritto da Winnicott è un bambino spontaneo, che produce gesti ed esprime bisogni che richiedono, in primo luogo, conferma da parte di chi si prende cura di lui sia la mamma o un suo surrogato.

La madre deve essere capace di rendersi invisibile a vantaggio della libertà del bambino di essere quello che è, diponibile ma non esageratamente buona, una madre che sa illudere e progressivamnete disilludere, che è in grado di sviluppare la preoccupazione materna primaria.
 
Quindi, per Winnicott, la madre deve essere nè buona nè cattiva ma sufficientemente buona cioè capace di favorire la tendenza innata allo sviluppo del bambino essendo presente, ma allo stesso tempo, evitando di interferire.

La madre sufficientemente  buona è quella che è in grado di sviluppare la preoccupazione materna primaria cioè la condizione mentale che inizia nella gravidanza e si manifesta più intensamente nelle prime settimane dopo il parto.
Consiste in uno stato di benevola chiusura in se stesse, un rendersi vulnerabile quasi quanto il bambino.
In maniera spontanea la madre diviene ricettiva ai bisogni del neonato e diviene vulnerabile come il suo piccolo.

E' fondamentale per la relazione madre-bambino in quanto permette un'identificazione reciproca. La madre accetta di avvicinarsi a una condizione di Inorganizzazione vista come perdita transitoria dell'immagine di sé come soggetto adulto.
Proprio in ciò si evince che non solo la dipendenza è del bambino nei confronti della mamma ma anche della madre verso il neonato.
Questa condizione mentale, però, non è presente in eugual misura in tutte le mamme: alcune sono in grado di rinunciare per un pò di tempo al proprio apparato mentale di adulto organizzato, altre meno, altre non ne sono affatto capaci.

Importante è che questa condizione psicologica sia temporanea e che la madre sappia recuperare, in modo graduale, la sua identità di persona intera e separata dal bambino.

Penso che il concetto di madre sufficientemente buona debba far riflettere. Il fatto di poter essere una madre che non è cattiva ma neanche perfettamente e completamente buona ma abbastanza buona, più buona che cattiva  permette a ogni donna e mamma di crearsi la sua genitorialità sulla base delle sua esperienza che, non solo, sarà fatta di momenti positivi, ma anche di titubanze, cadute, sensi di colpa, risalite.

Non c'è un solo modo per essere mamma oppure un modo giusto, ci sono infiniti modi.

Per finire una frase che per me rispecchia un pò quello che è scritto in questo post:

"Tutto ciò da sapere come genitori è già dentro di noi"